
Sono universalmente noti i numerosi vantaggi che presenta la regolazione intelligente della pressione di esercizio degli acquedotti. Tuttavia la maggior parte degli acquedotti italiani, benché gestiti da enti pubblici il cui scopo principale dovrebbe avere anche un risvolto sociale e cioè di tutela dell’ambiente limitando al massimo la dispersione d’acqua comunque ottenuta, non adottano per nulla questa vantaggiosa tecnica nel mentre lamentano perdite occulte d’acqua pari a circa il 50 per cento del prodotto.
In questa situazione risulta chiaramente che, ove esistesse una ditta privata che fosse in grado di eseguire con propri mezzi e personale la progettazione, la fornitura e posa in opera delle apparecchiature ed infine la gestione del sistema di regolazione della pressione di rete, potrebbe intraprendere e sviluppare in breve un’attività non solo redditizia ma anche socialmente utile per il notevole risparmio sia di energia elettrica e sia di raccolta dell’acqua potabile.
Non si tratta affatto di una novità in quanto ci sono in varie parti del mondo imprese che eseguono proprio la regolazione della pressione per conto terzi. Ad esempio a San Paolo del Brasile agisce una società che esegue da anni tale attività avendo un utenza pari a ben 30.000.000 di abitanti equivalenti e ricavando il proprio compenso da una percentuale delle economie realizzate con la riduzione della pressione inutilmente elevata. La proposta qui avanzata torna doppiamente utile in questo periodo di grande crisi economica e di scarsità di lavoro in tutti i settori.