
E’ universalmente noto che in tutti i settori dell’umana attività sussistono diversificati modi di operare ivi compresi quelli erronei. Se ci si volesse riferire in particolare al servizio idrico italiano si constaterebbe immediatamente come la costituzione degli impianti e la loro gestione denuncino apertamente i motivi dei gravi difetti che li caratterizzano, almeno due dei quali eclatanti: le perdite occulte d’acqua in quantitativi assurdi ed assolutamente inammissibili e i bilanci economici negativi ed ingiustificati.
E’ altresì evidente che in qualsivoglia attività sarebbe possibile ed auspicabile impegnarsi con passione, competenza ed utilizzando i moderni mezzi che la tecnica mette a disposizione, per ricercare soluzioni specifiche ed efficaci di tutti i problemi e di quelli acquedottistici in particolare. Se ne riportano qui di seguito alcune indicazioni ritenute valide e, in ogni caso, rispondenti di volta in volta alle esigenze del territorio servito. Per rispettare la filosofia generale del sito, che è improntata sulla brevità degli articoli, si daranno solo notizie sommarie facendo presente che l’ebook “ACQUEDOTTI – REALTA’ E FUTURO” acquistabile al prezzo puramente simbolico di 1.99 euro (http://lafeltrinelli.it/products/9788863697285/Acquedotti%2C_realta_e_futuro/Marcello_Meneghin.html )
contiene la descrizione dettagliata di tutti gli argomenti toccati ed in genere delle esperienze dell’autore in campo acquedottistico.
Questa la lista di alcuni degli interventi acquedottistici eseguiti o progettati in collaborazione con tecnici di valore:

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– Acquedotto del Consorzio Acquedotto Basso Tagliamento sede a Fossalta di Portogruaro (VE). Riguarda la costruzione ex novo di un importante acquedotto con notevoli caratteristiche di funzionalità e di economia di gestione. Da notare il pompaggio a velocità variabile atto a seguire richieste idriche variabilissime periodo per periodo dovute soprattutto alla alimentazione di un importante centro balneare posto a 40 Km di distanza dalle fonti ed inoltre una costruzione dell’intera opera per stralci funzionali di grande interesse tecnico ed economico. L’opera è in normale esercizio da un trentennio con ottimi risultati.
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– Acquedotto di Sacile (PN) . Si tratta di interventi di ammodernamento dell’acquedotto cittadino con metodologie specifiche inerenti l’adduzione dai pozzi che è stata completamente razionalizzata in modo che la produzione sia maggiore di notte che di giorno grazie alla regolazione del serbatoio di accumulo all’arrivo basata sul diagramma prefissato dei livelli da mantenere nelle 24 ore. Anche la rete di distribuzione è stata rivoluzionata adottando il pompaggio a pressione variabile con utilizzazione particolare dell’esistente serbatoio pensile.
– Acquedotto di Carpen di Quero (BL) . Piccolissimo intervento di sistemazione che presenta particolari caratteristiche di pompaggio

– Un serbatoio particolare per Venezia, città particolare per eccellenza. E’ un originale progetto mai realizzato ma che si ritiene dover segnalare perché basato sulla costruzione di due condotte/serbatoio sottomarine del diametro di 3,60 m aventi appunto il compito di fungere sia da serbatoio che da adduzione dell’acqua dalla terraferma a Venezia insulare.
– Acquedotti Isola d’Elba. Progetto di un serbatoio del tutto particolare anche questo non realizzato. Consiste in una galleria che circonda il monte Capanne e che sarebbe in grado di rendere autonoma ed autosufficiente l’isola dal punto di vista idrico.
– Acquedotto di Pordenone. Progetto e realizzazione ex novo di un acquedotto che riesce a mantenere la piezometrica sempre parallela al suolo nonostante la notevole pendenza longitudinale del suolo. Da rilevare il sistema di compensazione giornaliera delle portate che ha luogo tramite il serbatoio seminterrato situato nella parte bassa della città. Il serbatoio pensile ubicato nella parte superiore mantiene una portata pressoché costante giorno e notte in quanto l’alimentazione diurna è ridotta alla parte alta della città e si estende man mano che calano i consumi andando ad interessare anche la parte bassa di territorio. Nonostante il sistema denunci la sua età lo si segnala per l’originale soluzione dei problemi tecnico-economici.

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L’elenco molto stringato di opere su riportato ha lo scopo preciso di far rilevare come abbia per oggetto interventi variegati ognuno dei quali originale essendo in diretta dipendenza dell’area da servire e delle sue caratteristiche intrinseche. Ciò contrasta con la consuetudine imperante che vede la stragrande maggioranza degli acquedotti italiani costruiti secondo monotone regole fisse ed obsolete. Basterà far rilevare che la gran parte delle reti di distribuzione degli acquedotti sono alimentate dalle vasche di carico quasi si trattasse della panacea, del rimedio universale di tutti problemi acquedottistici mentre in realtà rappresentano l’esatta antitesi della razionalità e sicuramente la causa principale dei disservizi e degli elevati costi di gestione del servizio idrico italiano.
La nota viene conclusa chiedendo: ma che senso ha il grande progresso tecnico realizzato negli ultimi decenni se poi non lo si utilizza affatto? Risultano assolutamente sottoutilizzate la modellizzazione delle reti che renderebbe possibile la definizione di reti completamente nuove e razionali, le pompe a velocità variabile che, se usate con proprietà, possono rivoluzionare totalmente i metodi di sollevamento dell’acqua e della sua immissione in rete, gli impianti di telecontrollo e telecomando che, se utilizzati convenientemente, designerebbero acquedotti totalmente nuovi e funzionali e le mille altre possibilità della tecnica moderna. Nulla o molto poco di tutto questo: gli acquedotti italiani, spronati da gestori incompetenti e da una preparazione inadeguata data dalle università e dalla letteratura tecnica ufficiale, continuano a funzionare su basi sorpassate ed i risultati che ne derivano sono sotto gli occhi di tutti. Anche di fronte a situazioni disastrose le banali giustificazioni e gli sbandierati (fasulli e falsi) rimedi sono immediati: la colpe risiede tutta nello stato disastroso delle condotte e nella mancanza delle enormi somme di denaro necessarie per sostituire tutte quelle ammalorate.

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