
Ritengo di una certa validità la pubblicazione del mio articolo “La razionalizzazione delle reti di distribuzione d’acqua potabile a sollevamento meccanico” sul n. 3/1998 di una rivista prestigiosa come L’ACQUA che è l’organo ufficiale della Associazione Idrotecnica Italiana.
Sono qui riportate a fianco la copertina, la pagina di inizio dell’articolo con la descrizione introduttiva dell’argomento trattato. E’ soprattutto interessante l’estratto, anch’esso riprodotto, delle conclusioni cui l’articolo stesso perviene in quanto consente di constatare come siano esattamente le stesse che vado propugnado ai nostri giorni negli articoli che fanno parte del presente sito.
Ritengo opportuno rimarcare come le documentazioni come quelle in argomento diffuse in tutti i modi e che offrono buoni risultati verificati teoricamente ma soprattutto praticamente nella gestione pluridecennale di acquedotti in normale esercizio, dovrebbero trovare un accoglimento diverso da quello effettivamente riscontrato.

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Nel caso specifico sono passati 15 anni da quel giorno in cui a molte università italiane è pervenuta una nota (precisamente quella citata) con la quale si affermava il contrario dei principi che costituiscono la base di alcune importanti regole acquedottistiche che l’università stessa elargisce agli studenti di ingegneria e che la gran parte dei gestori adotta nei propri impianti. A mio avviso di fronte ad una affermazione del genere pubblicata su una rivista di valore scientifico come “L’ACQUA” sarebbe dovuto nascere un minimo di reazione, un commento, un giudizio di approvazione oppure di critica magari suffragata dalle opportune dimostrazioni. Invece nulla di tutto ciò. Anche nei testi usciti recentemente dalle maggiori case editoriali si continua a sostenere le vecchie tesi senza far il minimo cenno alle innovazioni, alcune delle quali, oltretutto, sono già adottate e funzionanti in molte realtà.

Io non ho alcuna intenzione di approfondire il motivo di questa totale mancanza, affermo soltanto che sarebbe interessante e utile iniziare in questo o in altri siti o forum l’approfondimento dei problemi posti e delle soluzione ventilate. Invito pertanto il lettori sia se esperti nella gestione, nella progettazione, nelle disposizioni di legge o semplicemente perché interessati alla materia “acquedotti”, a voler contribuire con propri giudizi ed interventi scritti e li ringrazio fin d’ora per quello che generosamente vorranno fare e che contribuirebbe senza dubbio al miglioramento di un settore così importante come quello del servizio di approvvigionamento d’acqua potabile.
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