GRANDI ACCUMULI SOTTERRANEI D’ACQUA CREATI CON DIAFRAMMI DI IMPERMEABILIZZAZIONE

Planimetria della piana di Marina di Campo all'Isoola d'Elba. In rosso il diaframma di imperbeabilizzazione
Planimetria della piana di Marina di Campo all’Isola d’Elba.
In rosso il diaframma di imperbeabilizzazione, in tratteggio nero il bacino sotterraneo

Il ripetersi frequentemente di piogge molto intense e durature porta alla conclusione che sia questo un settore promettente dove ricercare quei volumi d’acqua che si prevede verranno a mancare in un futuro sempre più incombente. Al riguardo si distinguono due principi fondamentali e ad effetto contrapposto:

primo : necessità di un volume di deposito molto grande .
– secondo : tempi disponibili per completare l’accumulo dell’acqua molto ristretti.

Chiaramente risultano necessari grandi invasi che sappiano riempirsi molto velocemente. Tra le varie possibilità si segnala la costruzione di grandi bacini sotterranei realizzati mediante diaframmatura periferica di grandi ammassi di materiale ghiaioso o sabbioso ma comunque permeabile. Una loro caratteristica necessaria è rappresenta da condizioni locali favorevoli e soprattutto di poggiare su strati impermeabili come possono essere quelli rocciosi o, più facilmente, argillosi di grande spessore e compattezza e che sono spesso presenti nelle aree montuose dove da tempo immemore si accumulano gli enormi volumi d’acqua che danno poi origine alle sorgenti o che alimentano le falde artesiani nel mentre sono molto più rari nelle zone di pianura. La ragione di questa rarità va ricercata nel collegamento diretto che esiste tra ammassi permeabili e mare, collegamento che provoca due determinanti fenomeni: lo scarico a mare delle acque sia superficiali che sotterranee di falda provenienti dal bacino imbrifero e che vi si immettono durante i periodi piovosi ed in secondo luogo la risalita del cuneo salino durante i periodi di siccità. La risoluzione dei due problemi potrebbe essere trovata creando dei diaframmi continui in prossimità della costa.


A titolo di esempio si descrive un progetto, purtroppo non realizzato, redatto un decennio or sono dal prof. Megale dell’università di Pisa, progetto che, a giudizio dello scrivente avrebbe dato risultati straordinari e che è atto a dare immediata comprensione della presente nota.

Veduta prospettica della piana di Marina di Campo. In rosso il tracciato del diaframma
Veduta prospettica della piana di Marina di Campo.
In rosso il tracciato del diaframma

Come risulta dalla planimetria allegata, lo scopo era quello di realizzare un serbatoio sotterraneo della capienza di almeno due milioni di mc che, sottendendo un bacino imbrifero enorme, fosse in grado di immagazzinare durante il periodo invernale una notevole parte dei grandi quantitativi d’acqua che normalmente cadono dal cielo per poterli poi utilizzare durante il periodo estivo. In dettaglio si trattava di approfittare di una situazione territoriale nettamente favorevole della piana di Marina di Campo dove un ampio bacino naturale costituito da un ammasso permeabile, risulta protetto nel fondo dallo strato roccioso impermeabile che, dalla profondità di 40 m. quale si constata lungo la costa del mare, risale poi a formare le catene montuose che delimitano il grande bacino secondo le indicazioni a tratteggio della planimetria allegata. Per rendere meglio comprensibile la situazione estremamente favorevole si allega anche una veduta prospettica in cui si può constatare come la pianura di Marina i Campo, dove si trova anche la pista dell’aeroporto dell’Elba, sia circondata nei tre lati nord est e ovest da una catena montuosa i cui versanti vi incanalano tutte le acque di pioggia circondando e impermeabilizzando il fondo di una vasta area in maniera assolutamente continua per tutto il grande sviluppo del suo perimetro fatta eccezione soltanto per una apertura o porta a mare sita in località Marina di Campo e individuata nelle figure con la linea rossa. È proprio questa porta che, allo stato attuale, non permette di utilizzare il grande invaso perché effettua, come prima citato, rispettivamente lo scarico a mare delle falde sotterranee della terraferma nei periodi piovosi oppure la risalita sotto terra del cuneo salino in quelli di grande siccità. Lo sviluppo longitudinale della porta, pari a circa 1500 m e la sua profondità di 40 m circa, offrono la possibilità di una sua chiusura relativamente facile tramite un diaframma impermeabile con il quale troverebbe origine un bacino sotterraneo della superficie ( parte tratteggiata nella planimetria) di circa 6 Km quadrati che a sua volta ne sottende uno di ben 29 Km quadrati atto a raccogliere ed immettervi grandi quantitativi di acqua piovana. Tenuto conto della porosità efficace media dello strato permeabile del bacino utile si è stimato di potervi immagazzinare un volume d’acqua di oltre due milioni di mc atti a soddisfare quanto richiesto in partenza.

L’opera descritta rappresenta un caso tipico di situazione naturale particolarmente favorevole per poter, con opere relativamente modeste, ricavare un grandissimo bacino ma si ha ragione di ritenere che sussistano molteplici altri casi simili in cui sia possibile delimitare un grande ammasso permeabile che allo stato originario presenta delle aperture relativamente piccole e quindi facilmente intercettabili con opere modeste.
Ci si riferisce in dettaglio al meridione d’Italia dove sussistono senza dubbio delle pianure prossime al mare e circondate da catene montuose che racchiudono ammassi permeabili simili a quelli descritti nell’esempio dell’isola d’Elba essendo caratterizzati da modeste aperture verso il mare e quindi facilmente intercettabili tramite diaframmi o altre opere di formazione di uno sbarramento di separazione dal mare stesso. Oltre a questo possono esistere altri ammassi permeabili che presentano buone possibilità di utilizzo ai fini indicati fatta salva la esecuzione di opere di intercettazione del flusso idrico tramite opere del tipo di delle descritte.
Questo lo scopo di questa nota: far presente una grande possibilità cui non viene data la dovuta importanza in molti casi reali.

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