
Avevo già scritto l’articolo “UN PROVVEDIMENTO NON PROCRASTINABILE: LA NUOVA MODALITÀ DI LETTURA DEI CONTATORI D’UTENZA” nel quale indicavo alcuni elementi essenziali sui quali non voglio ritornare in questa nota, consigliando di riaprirlo per venirne a capo.
Vorrei invece far rilevare un aspetto che più che essere curioso a me sembra paradossale.
È a tutti noto come i contatori d’acqua potabile di cui sono muniti tutti gli allacciamenti privati sono apparecchi assolutamente obsoleti, creati mezzo secolo or sono allo scopo di poter effettuare manualmente la lettura dei consumi d’acqua e, antiquati come sono, pieni di difetti. Basterà pensare che la lettura deve essere ancor oggi fatta da una persona che girando di casa in casa deve accedere nelle posizioni più strane e di difficile accesso per leggere un numero attraverso un vetro molto spesso e scarsamente visibile per la polvere e gli oggetti che lo ingombrano. A questo si sta tentando di rimediare con una decisione ancora più assurda che consiste nella lettura virtuale fatta a tavolino di un contatore assolutamente sorpassato. Non parliamo del valore intrinseco del numero letto di cui ho dato spiegazione nell’articolo citato nè degli errori sistematici di un apparecchio che spesso ha dieci anni di vita e che per i suoi attriti interni non è nemmeno in grado di percepire i bassi consumi. I miglioramenti apportati in questi ultimi decenni riguardano aspetti secondari come ad esempio la tipologia di rappresentazione dei numeri senza approdare a cambiamenti nella sostanza dei contatori stessi.

Essendo ora indispensabile ed urgente automatizzare e migliorare le modalità di determinarne dei consumo d’acqua bisognerebbe ripartire da zero cambiando i concetti di base dell’apparecchio.
Invece cosa si sta facendo? Ci si perde in elucubrazioni che si limitano ad un nuovo modo di lettura automatica ed a distanza di quegli stessi contatori obsoleti di cui sopra.
A me sembra lapalissiano che sia tempo di passare a qualcosa di innovativo, cioè ad un apparecchio prima di tutto che sia concepito per una misura di tipo digitale compatibile con le elaborazioni che attualmente si usano in tutti i rami dello scibile ma soprattutto che non si possa assolutamente prescindere da un aspetto molto più importante. È tempo che ai contatori privati siano affidati, in sovrappiù rispetto a quanto avvenuto finora, dei compiti divenuti essenziali per la moderna gestione del servizio idropotabile. Ho già spiegato della necessità di poter conoscere ben altre caratteristiche dei consumi finora rilevati dai vecchi contatori che sono limitati ai prelievi totali relativi a periodi molto lunghi. Infatti per un trattamento dei dati occorre poter avere in tempo reale i consumi istantanei di ogni utente e non solo, come accade attualmente, i volumi d’acqua che gli utenti hanno usato in un lungo periodo come quello di lettura, di solito pari a tre mesi ma che può essere anche annuale. Oramai che si deve concepire un altro apparecchio sarebbe essenziale dotarlo di altre possibilità che farebbero compiere un vero balzo in avanti a tutto lo svolgimento della gestione del servizio acquedottistico.

Mi sento di dichiarare che si potrebbero sicuramente costruire due tipi diversificati di apparecchi che più che chiamarsi contatori potrebbero essere dei veri e propri rilevatori delle caratteristiche dell’acqua consegnata ivi compresa anche la sua portata istantanea. Tali elementi possono ad esempio comprendere la pressione dell’acqua, la presenza del disinfettante (ad esempio cloro residuo) ma anche la temperatura e la torbidità.
Io non sono un’esperto di meccanica e quindi non sono in grado di descrivere la tecnica per raggiungere questi ed altri risultati, affermo però che si potrebbe senza dubbio disporre tra breve di diverse tipologie di contatori moderni e, nel mentre la maggior parte degli utenti sarebbe dotata di contatori atti semplicemente alla lettura e trasmissione automatica delle portate istantanee ed ovviamente dei relativi tempi di lettura in modo da poter integrare i dati per avere i consumi totali da fatturare, su ogni via cittadina potrebbe esistere almeno un utente munito di un apparecchio molto importante poiché è in grado di trasmettere automaticamente al centro elementi essenziali di esercizio come quelli elencati, dando possibilità di effettuare una gestione moderna e razionale degli acquedotti che oggi difettano grandemente. Invece cosa si fa? Si studia il modo per perpetuare nel tempo un servizio trogloditico come quello attuale e lo si fa studiando in molti modi. Tanto per citarne alcuni basterà parlare della distrettualizzazione cioè delle modalità puerili di controllare una rete suddividendola in tante piccole parti facilmente tenute sotto controllo, e di confermare la presenza del contatore trogloditico di cui si è detto inventandone assurde modalità di lettura ma evitando la diffusione in rete di apparecchiature moderne di controllo funzionale e sanitario dell’intero acquedotto.
Lascio immaginare quali straordinari risultati di esercizio reale e di verifica teorica si potrebbero invece ottenere in una rete di distribuzione della quale, grazie alle nuove apparecchiature individuali, fossero noti in tempo reale le portate istantanee consumate dagli utenti, le pressioni di funzionamento delle condotte e la qualità dell’acqua via per via, cui si potessero aggiungere alcune misure svolte da singoli apparecchi di misura (pressione, portata qualità dell’acqua) installati nelle condotte principali!
Resta da descrivere l’esperimento molto interessante dell’Enel. Anche tale Ente aveva il problema della lettura manuale dei contatori privati della corrente elettrica e lo ha risolto sostituendoli tutti con nuovi contatori elettronici autoimatici che svolgono molteplici azioni trasmettendo in tempo reale i dati tramite i mezzi moderni di trasmissione dati . Ogni contatore Enel invia al centro solo elementi che si riferiscono all’utente mentre nel nostro caso si tratterebbe di dati utilissimi anche per l’esercizio della rete il che rappresenta un vantaggio notevolissimo!.