POMPE STRAORDINARIE PER ACQUEDOTTI

Pompe velocità variabile
Schema di funzionamento delle pompe a velocità variabile che sostituiscono vantaggiosamente un serbatoio pensile da demolire

In una precedente nota intitolata “LE POMPE A VELOCITA’ VARIABILE NEGLI ACQUEDOTTI PRATICAMENTE IGNORATE DALLA LETTERATURA TECNICA” che invito i lettori a riprendere in questo sito cliccando qui, facevo rilevare come, nonostante la grande importanza che riveste nella gestione dei sistemi acquedottistici l’impiego delle pompe a velocità variabile, fosse questo un argomento quasi per nulla trattato dalla letteratura tecnica classica e come da questo derivasse, a mio avviso, parte della arretratezza che io attribuisco agli acquedotti italiani.
Concludevo la mia nota nel modo che ripeto testualmente qui di seguito:


“E’ questo il motivo per cui invito i lettori di questa nota a collaborare ed intervenire con pareri, commenti anche critici, discussioni in modo da contribuire ad ovviare per quanto possibile alla citata mancanza. Sarebbe auspicabile che qualche laureando o neolaureato rimettesse a posto le cose comunicando che durante il suo corso di apprendimento universitario è stato, contrariamente a quanto supposto dal sottoscritto, compiutamente istruito in fatto di pompe variabili. Non sarebbe poi male che qualche laureando includesse nella propria tesi di laurea la discussione sul pompaggio a velocità di rotazione variabile nel mentre è pura illusione che qualche docente intervenga con critiche costruttive alle affermazioni del sottoscritto oppure, in maniera più sostanziale con l’inserimento nei libri di testo e nella materia insegnata dell’argomento stesso. Per conto proprio l’autore di questa nota si batte da decenni, senza alcuno scopo di lucro ma spinto soltanto dalla convinzione che sia un suo dovere preciso, nella diffusione dell’uso appropriato negli acquedotti di quel potente mezzo che è rappresentato dalle pompe a velocità variabile, ottenendo scarsissimi risultati fatta soltanto eccezione per i pur tuttavia rilevanti vantaggi avuti nelle applicazioni effettivamente realizzate su proprio contributo. Sperando poter leggere in calce qualche prezioso commento porgo fin da ora ringraziamenti a coloro che si prenderanno questo impegno.”
In questi quattro mesi intercorsi dalla data della pubblicazione non ho avuto il benché minimo contributo e, poiché continuo ad attribuire alla cosa una grande importanza, mi sono deciso a ripetere la richiesta in questa breve annotazione sperando in qualche utile riscontro.

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