Un motto di Thomas Edison dice testualmente: Le idee, senza la loro esecuzione, sono allucinazioni.
Se ciò è vero, è valido anche il ragionamento opposto e cioè che invece le idee realizzate con successo costituiscono il progresso vero della società. Vorrei qui di seguito dimostrare questo secondo assunto tramite idee che sono diventate delle vere pietre miliari degli acquedotti in servizio effettivo e quindi contribuiscono, a mio avviso, al citato successo.

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Mi riferisco in questa nota all’acquedotto del Consorzio Basso Tagliamento con sede a Fossalta di Portogruaro (VE) su cui ho già scritto ( vedi Acquedotto Basso Tagliamento ) ma di cui vorrei qui approfondire alcuni aspetti riservandomi di portare quanto prima degli altri esempi validi
Siamo negli anni settanta e quindi una quarantina di anni fa. Il nostro gruppo di lavoro ha in testa un’idea molto chiara: è assolutamente tempo di apportare una vera rivoluzione alle reti acquedottistiche che consiste nel cambiare radicalmente le modalità di alimentazione della rete di condotte abbandonando i vetusti concetti in base ai quali sarebbe essenziale la presenza di vasche di carico e, in loro vece, immettere l’acqua direttamente nelle reti a pressione variabile. Per poterlo fare in modo razionale però esiste un ostacolo allora insormontabile e dato dalla mancata disponibilità di motori elettrici a velocità variabile. Interpellata una ditta di primaria importanza e competenza (la Marelli di Milano) ci viene subito confermato che la cosa è fattibile modificando l’alimentazione elettrica del motore da corrente alternata di uso comune a corrente continua ben più difficoltosa ma tutt’altro che impossibile da produrre e comunque di efficacia garantita.

Cogliamo l’occasione al volo e progettiamo, in netto contrasto con tutte le migliori regole del momento ( che furoreggiano anche ai nostri giorni), mandiamo in appalto e facciamo costruire sotto la nostra direzione un acquedotto straordinario per le novità che rappresenta e per gli straordinari risultati che è in grado di dare essendo due le novità importanti: la pompa principale a velocità variabile con possibilità di passare da una portata minima di 100 l/sec e prevalenza 30 m ad una massima di oltre 500 l/sec e prevalenza 110 m. Portata e pressione sono progressivamente variabili in funzione del fabbisogno essendo regolati (questo costituisce la seconda grande novità) da uno dei primi PC apparsi in commercio e cioè l’Apple II.
Passano i decenni e l’acquedotto Basso Tagliamento continua a funzionare benissimo.
Il fatto, visto dopo quaranta anni , appare ancora più sensazionale se si tiene presente che anche a distanza di tanto tempo sussistono tuttora schiere di tecnici e di gestori che, nonostante le molte esperienze già fatte, non ammettono installazioni del genere ma che continuano a sostenere i metodi tradizionali basati sul seguente principio assolutamente erroneo: ogni rete deve obbligatoriamente essere alimentata dalla vasca di carico che assicura stabilità e sicurezza alla partenza dell’acqua immessa in rete.

Ed ora torno all’assioma di Thomas Edison: l’idea messa effettivamente in pratica al Basso Tagliamento è allucinazione?
E posso dirlo a voce alta: si tratta invece di un successo vero, si tratta di aver lanciato un nuovo modo di fare acquedotti di ottima funzionalità ed economia e che dovrebbe pertanto trovare maggiori applicazioni mentre invece risulta ostacolato da preconcetti privi di giustificazione e dai sorpassati insegnamenti che vengono impartiti in molte università.
Oltre che dall’ottimo funzionamento la conferma la si è avuta dall’industria che si è messa a costruire inverter di tutti i tipi che consentono di adottare la variazione di velocità in qualsiasi tipi di elettro-pompa con ottimi risultati mentre l’elettronica ha compiuto passi giganteschi consentendo di sostituire le complesse pompe a corrente continua con pompe a corrente alternata a frequenza variabile, nel mentre il vecchissimo ma geniale Apple II può essere sostituito da personal computer di straordinaria funzionalità.
Vorrei chiudere questa nota facendo rilevare come in tutte le attività e tanto più negli acquedotti c’è modo di evitare le allucinazioni di cui parla Edison adeguando gli impianti alle situazioni locali grazie alla tecnica moderna ma mettendo passione, impegno, e competenza.