
Una delle modalità da adottare per vincere la futura carestia d’acqua è senza dubbio l’accumulo dei quantitativi che piovono dal cielo in quantità così esorbitanti da creare sempre più spesso danni enormi da allagamento di aree abitate.
Nei tempi passati si potevano ottenere grandi invasi costruendo dei bacini artificiali montani a mezzo dighe di ritenuta ma ai nostri giorni tale intervento è praticamente inattuabile per svariate motivazioni. Io credo sia giunto il tempo di rivolgersi alla pianura dove è senza dubbio possibile ritrarre grandissimi risultati utilizzando delle aree praticamente inutilizzate come sono le barene dei grandi fiumi. E’ ben noto che i corsi d’acqua importanti nella parte finale del loro lungo corso sono muniti di alti argini eretti allo scopo di contenere ed addurre a mare le enormi portate d’acqua che vi giungono nei periodi di grandi piogge e che detti argini contengono ampie aree chiamate appunto barene essendo destinate ad aumentare la capacità di trasporto acqua di piena del fiume. E’ anche ben noto come dalla parte finale dei fiumi si prelevino grandi volumi liquidi destinati ad usi importantissimi come l’irrigazione delle campagne e l’alimentazione degli acquedotti e che tale prelievo assuma la massima importanza nei periodi estivi e soprattutto in quelli di siccità fornendo il vitale elemento a grandissime estensioni di campagna coltivata ed a grandi acquedotti che la utilizzano previo trattamento di potabilizzazione. Ambedue questi servizi importantissimi sono però minati da un grave inconveniente che rende inutilizzabile l’acqua essendo costituito dalla risalita del cuneo salino che avviene quando il fiume ha un livello molto basso.
In questi ultimi tempi si stanno costruendo alle foci dei fiumi delle barriere atte a fermare la dannosissima risalita del sale, la domanda che ci si pone è la seguente: non è possibile costruire delle barriere mobili atte a trasformare la parte finale del fiume in un lungo lago e quindi, oltre a impedire la risalita del sale lungo l’asta, conservare molta acqua per lunghi periodi costituendo una importantissima riserva idrica?
Nell’articolo “LO SBARRAMENTO MOBILE DI FOCE” visibile cliccando qui, sono spiegati i dettagli costruttivi e tutte le caratteristiche dell’opera i cui vantaggi possono essere riassunti nella sua grande capacità di invaso e nella sicura difesa dalle invasioni del cuneo salino lungo il fiume. Sicuramente poter disporre di grandi volumi d’acqua proprio in quei periodi nei quali incombe il pericolo che la presenza del sale tolga una risorsa primaria come quella dell’attingimento dai fiumi, rappresenta una proposta molto interessante e sicuramente da sottoporre all’attenzione degli addetti ai lavori ed ai politici che governano il paese.
Nell’articolo viene anche messa in risalto un’altra importante azione che può essere svolta in presenza dello sbarramento di foce e precisamente l’adozione di quella importantissima procedura chiamata ricircolo delle acque che consiste nel riuso multiplo dei loquami di fognatura. Infatti, poiché tutte le acque di fogna dopo essere state depurate vengono scaricate nei fiumi, finiscono anch’esso per arrivare al lago di foce dove sono riprese e rimesse in circolo.