La causa del cattivo funzionamento degli acquedotti italiani, comprovato dall’enorme ed inaccettabile ammontare delle perdite occulte, viene attribuita quasi esclusivamente alla loro obsolescenza essendo unanimemente considerati bisognevoli di rifacimento radicale. Esistono però degli accorgimenti di costo non eccessivo e che, assolutamente senza esecuzione di opere sostanziali, potrebbero migliorare l’esercizio di molti sistemi anche se notevolmente ammalorati limitando l’intervento ad una diversa utilizzazione dei serbatoi di compensazione giornaliera alimentati tramite pompaggio. Da notare come la tecnica generalmente usata avviene oggi tramite i galleggianti installati nel serbatoio che danno il segnale di arresto pompe quando il livello dell’acqua è al massimo invaso per rimetterle poi in funzione al suo diminuire onde raggiungere lo scopo ben preciso di mantenere costantemente in serbatoio più acqua possibile. Il risultato è sicuramente deludente perché un serbatoio che è per lunghissimi periodi costantemente ai massimi livelli di invaso manca alla sua funzione precipua che dovrebbe essere quella di compensare le portate mentre invece costringe gli impianti di produzione a seguire direttamente le richieste dell’utenza variando continuamente di portata e quindi contravvenendo alle buone regole che auspicano fonti a portata costante e corrispondente a quella media del giorno.

Si prevede invece di eliminare tale modalità di regolazione a galleggiante sostituendola con quella basata sul grafico giornaliero preimpostato dei livelli del serbatoio essendo oggi molto diffuse le piccole apparecchiature elettriche ed elettroniche in grado di verificare in tempo reale il livello effettivo e, paragonato con quello prefissato per lo stesso orario, provvedere, tramite avvio od arresto delle pompe, ad aumentare o diminuire la portata immessa in rete in modo da riportare i due livelli alla coincidenza. In pratica il serbatoio, in tutte le giornate ed indipendentemente dai consumi dell’utenza, si svuota durante il giorno per riempirsi nei prefissati periodi notturni. Ovviamente la curva preimpostata dei livelli dovrebbe essere determinata sulla base dei risultati e modificata tutte le volte che l’esercizio effettivo lo richiede. Il vantaggio è evidente: durante le ore diurne in rete viene immessa obbligatoriamente l’acqua del serbatoio la quale, per la copertura delle punte di consumo, viene integrata, con portata (ridotta perché determinata minuto per minuto in base alla richiesta effettiva) con quella derivata direttamente dalle fonti mentre durante la notte le fonti medesime continuano ad essere razionalmente sfruttate per il riempimento del serbatoio.

Il funzionamento sarà meglio comprensibile seguendo il grafico giornaliero riportato sopra che è solo un esempio dimostrativo poiché, nella realtà, dovrebbe essere definito sulla base dell’esercizio reale. Nell’ipotesi considerata il riempimento del serbatoio ha luogo, aumentando al massimo la produzione delle fonti, dalle ore 1 alle ore 6 cioè in quelle di minor consumo dell‘utenza . Dalle 7 alle 12, in coincidenza con la maggior richiesta, nella rete viene immessa prioritariamente una gran parte del volume accumulato ( circa il 42 % del totale) mentre la portata prodotta dalle fonti va a coprire il restante fabbisogno con una portata ridotta perché funzione del fabbisogno effettivo. Il serbatoio continua ad alimentare la rete con portate leggermente diversificate a partire dalle 12 e fino alle ore 24 in cui si suppone raggiunta la richiesta minima, poi resta vuoto fino alle ore 1 quando ricomincia il ciclo descritto e che si ripete ogni giorno. Si noterà come in tutte le giornate dell’annata tipo, ivi comprese quelle di scarso consumo, il serbatoio fornisce alla rete un importante contributo nel mentre il suo riempimento avviene sempre nelle primissime ore del mattino quando i consumi sono al minimo e la producibilità. delle fonti è massima risultando assenti molti prelievi di altri utenti della stessa falda. In questo modo le fonti mantengono 24 ore su 24 una portata che si avvicina a quella media giornaliera essendo destinata di notte a riempire il serbatoio e di giorno ad alimentare l’utenza. Il fenomeno è illustrato nel grafico giornaliero a lato da cui si può rilevare la analogia tra andamento costante della portata media (linea orizzontale tratteggiata) e quello realmente prodotto dalle fonti che è maggiore durante le ore notturne.rispetto a quelle diurne concretizzando un vero e proprio capovolgimento delle deleterie consuetudini di captare acqua soprattutto di giorno.

Concludo la nota asserendo che il metodo descritto è stato da mè usato per decenni con risultati ottimi ed ora lo propongo caldamente ai gestori degli acquedotti sperando che almeno uno di essi voglia sperimentare questo semplice metodo dal quale otterrebbe sicuramente i seguenti ottimi risultati:
– Miglior sfruttamento delle fonti con maggiori prelievi notturni quando la disponibilità è migliore
– Trasporto dell’acqua dalle fonti al serbatoio con costi inferiori dati da una portata che si avvicina costantemente al valore medio giornaliero e quindi con minori perdite di carico delle condotte di adduzione.
– Miglior utilizzo delle pompe in quanto funzionanti più di notte che di giorno quando la corrente elettrica è meno cara.
Esprimo un ulteriore mio parere conclusivo: l’utilizzazione degli impianti acquedottistici in modo razionale ed intelligente come quello descritto, costituisce una necessità primaria ed al tempo stesso una opportunità irrinunciabile dal punto di vista economico, da quello ambientale ed infine per garantire un servizio idropotabile ottimale all’utenza.
Migliori dettagli sulla regolazione a livelli imposti si possono avere cliccando “La regolazione dei serbatoi giornalieri” http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/serbatoi_aprile2002.html