LA VERA NATURA DEI SERBATOI PENSILI ED IL CASO EMBLEMATICO DEL SERBATOIO DELL’EUR DI ROMA

Particolari della casa studenti - ex serbatoio pensile
Particolari della casa studenti – ex serbatoio pensile

L’autore di questa nota sta sostenendo da anni che i serbatoi pensili degli acquedotti dovrebbero essere in grandissima parte demoliti perché la loro funzione, un tempo ritenuta essenziale, è oggi sorpassata da nuove tecniche di costruzione e di esercizio come è ampiamente illustrato in molti articoli di questo sito. Ciò non trova qui ulteriori spiegazioni anche se è tutt’altro che esiguo il numero di coloro che vedono nei serbatoi pensili e più in generale nelle vasche di carico degli acquedotti una struttura indispensabile attribuendo invece le demolizioni dei pensili cui si assiste sovente, prevalentemente al fatto che si tratta di strutture di vecchia costruzione ed in situazione statica così precaria da richiederne la demolizione.
Questa ipotesi è però contraddetta da numerosi fattori alcuni dei quali consistono nella riutilizzazione dei cospicui manufatti previa loro trasformazione da uso idrico ad uso abitazione. Come risulta dalle foto allegate  si sono anche escogitati

Serbatoio pensile trasformato in casa studenti con palestra
Serbatoio pensile trasformato in casa studenti con palestra

i sistemi più vari per riuscire ad ottenere da una struttura nata per scopi specifici di contenere acqua ad alta quota, una utilizzazione così diversa come quella legata alla residenza. Ciononostante i risultati sono sempre modesti ma resta confermato che si tratta di serbatoi pensili che hanno smesso la loro funzione precipua di compensazione delle portate per motivi non dipendenti dalle loro condizioni statiche ma, come dal sottoscritto più volte dichiarato, dal sopravvenire della loro inutilità ai fini acquedottistici.
Questo un motivo in più perché i serbatoi pensili vengano qualificati in tutte le sedi, comprese quelle universitarie dove si insegna idraulica, per quello che sono veramente e cioè delle strutture generalmente da bandire in via assoluta per utilizzarli solo raramente in acquedotti particolarissimi. (vedi articolo “Serbatoi pensili, monumenti all’inutilità” .
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Serbatoio pensile recentemente costruito a Roma - EUR
Serbatoio pensile recentemente costruito a Roma – EUR

A tale riguardo molto emblematica risulta la costruzione del serbatoio pensile del centro idrico EUR di Roma che ha avuto termine nell’anno 1990. Si tratta di in un’opera di notevole importanza e qualità tanto da aver ricevuto un importante premio cosi motivato:
“Premio C.E.C.M. 1993. : Progettazione strutturale e del montaggio della struttura alta 93m, con serbatoio anulare di 34m di diametro
Motivazione:
“L’originalità della concezione architettonica, la complessità dei calcoli delle strutture, la raffinatezza della fabbricazione e la arditezza del montaggio, fanno di questa opera un esempio esclusivo delle possibilità dell’acciaio nell’integrare un serbatoio pensile d’acqua nel contesto urbano.”
Ad avviso dell’autore di questa nota la particolarità acquedottistica principale di quest’opera consiste nell’aver quasi completamente fatto capire l’essenza vera del pompaggio degli acquedotti ed in particolare la necessità della sua modulazione, prova ne sia che lo si è dotato di più vasche di carico sovrapposte, senza però il raggiungimento del traguardo finale che consiste nel pompaggio a pressione regolabile ed a mezzo gruppi pompa a velocità variabile .

Sezione del serbatoio dell'EUR
Sezione del serbatoio dell’EUR

In sostanza all’EUR si è capito perfettamente che le caratteristiche di ognuno dei centri da servire richiedevano di escludere la pressione di partenza fissa ed uniforme per tutte le reti da alimentare tanto è vero che si sono costruite diverse vasche di carico poste a quote altimetriche diversificate ma non si è mai compreso quali ulteriori enormi vantaggi si sarebbero avuti, nel caso specifico, dall’abbandono del sorpassato sistema della immissione in condotta dell’acqua a mezzo vasca di carico e la sua sostituzione con immissione a pressione variabile automaticamente regolata in funzione dell’arrivo dell’acqua all’utente finale. Tra tutti i possibili esempi del EUR porterò quello della vasca superiore costruita a 70 metri dal suolo. La rete da essa alimentata nella realtà sarà sempre con pressione di partenza dei citati 70 metri qualunque sia la necessità che di volta in volta presenta l’utenza ma se invece il sistema fosse sostituito da da una pompa a velocità variabile la pressione di partenza sarebbe in continuità variata automaticamente onde soddisfare il fabbisogno potendo ad esempio ottenere i seguenti risultati:
-aumentare la pressione ben oltre i 70 metri in caso di richiesta eccezionale come ad esempio per necessità antincendio
– diminuire la pressione di pompaggio (attualmente non riducibile al di sotto dei 47 m. sul suolo) in tutti i casi (statisticamente molto frequenti) nei quali il fabbisogno cala enormemente ad esempio alla notte e nei giorni particolarmente freddi ottenendo il duplice vantaggio di diminuire sia le perdite occulte e sia le spese energetiche di sollevamento. Io credo che siano numerose le notti in cui pompare a 30 m. sul suolo sarebbe una buona regola con pressioni sufficienti per la ridotta perdita di carico della rete ed i notevoli vantaggi di esercizio.

SerbatEUR
Veduta prospettica serbatoio EUR

A conclusione della nota si aggiunge che anche all’impianto dell’EUR di cui sopra potrebbero essere apportate quelle modifiche di cui tratta l’articolo prima citato mediante le quali le vasche sopraelevate vengono escluse dal servizio continuativo che nell’ipotesi qui considerata verrebbe svolto da nuove  pompe a velocità variabile asservite alle condizioni di arrivo dell’acqua presso l’utenza mentre le vasche stesse restano piene e pronte ad intervenire solo in caso di fuori servizio del normale servizio, immettendo in rete tutta l’acqua accumulata . Per la verità potrebbe anche darsi che la soluzione appena prospettata fosse già stata adottata da tempo e che le pompe a velocità variabile ed il relativo automatismo, attualmente molto diffusi negli acquedotti, esplicassero all’EUR già la loro straordinaria funzione. Ma allora come giustificare la costruzione abbastanza recente di un manufatto sopraelevato così complesso e così costoso?  Alla fin fine troverebbe una ulteriore conferma l’inutilità generale dei serbatoi pensili che costituisce lo scopo primario, il traguardo finale cui tendono la presente nota e le molte altre già pubblicate sull’argomento: l’eliminazione di tutti i serbatoi pensili con molto rare eccezioni.