LA LETTURA AUTOMATICA DEI CONTATORI D’ACQUA DEGLI ACQUEDOTTI

Contatori in uso normale
Contatori in uso normale

Le modalità di lettura dei contatori privati necessaria per la determinazione e l’addebito agli utenti dei consumi trimestrali d’acqua sono ancora basate sulla lettura manuale di contatori svolta da personale che gira di casa in casa. Si tratta di una metodologia sorpassata ed assolutamente da cambiare adottando moderni sistemi attualmente in fase di avanzato progresso.
A tale riguardo fa specie l’imperversare delle ricerche volte a trovare la maniera migliore di trasmissione automatica della lettura del quadrante del contatore nel mentre nessuno pensa che, una volta compiuto questo importante balzo in avanti, non abbia più senso l’esistenza di un misuratore a suo tempo creato per la citata ed obsoleta modalità di lettura manuale che tra breve non esisterà più. Non è più ammissibile che il volume d’acqua consumato sia dapprima definito tramite grafia di numeri impressi in rulli ruotanti per essere trasformata in segnali elettrici o in fotografie necessarie per la loro trasmissione per dover subito dopo subire una ulteriore modifica radicale onde adottare la modalità digitale che rende possibili le successive elaborazioni secondo i moderni sistemi di operare.

LETTURISTA
Un letturista al lavoro di lettura di contatori in pozzetto interrato,

È invece necessario progettare un metodo di misura che dia fin dall’origine segnali di tipo digitale, più facili da trasmettere e pronti per le elaborazioni successive .

Arrivati a questo punto diventa anche opportuna una vera e propria rivoluzione del sistema che, oltre a facilitare l’ottenimento del risultato principale che resta sempre quello della fatturazione dei consumi utente per utente, fornisca altri importanti risultati dei quali ho già parlato in precedenti note. Si tratta soprattutto della misura e trasmissione della pressione dell’acqua fornita all’utente, misura che, pur limitata a pochi utenti distribuiti uniformemente su tutto il territorio, consentirebbe un controllo dettagliato ed importantissimo del funzionamento dell’intera rete di distribuzione d’acqua. Si potrebbe pensare anche a controlli della qualità dell’acqua che viene fornita dotandone alcuni contatori di utenti scelti tra tutti e che darebbe una sicurezza igienica di un servizio così importante. Infine dovrebbero potersi effettuare letture istantanee di portata che risulterebbero molto utile per conoscere in dettaglio le portate istantanee consumate dalla rete distinti zona per zona ed anche periodo per periodo .

Attrezzatura perla lettura automatica dei consumi privati non ancora adottata in Italia
Attrezzatura perla lettura automatica dei consumi privati non ancora adottata in Italia. Notare come si tratti sempre della lettura dei vecchi contatori a rulli

Le considerazioni esposte portano a confermare un grave difetto che chi scrive constata da tempo essere presente negli acquedotti italiani e cioè la consuetudine, a mio avviso assai grave, di eseguire avanzati studi riguardanti i particolari di dettaglio ma trascurando, illogicamente, la parte fondamentale dei problemi da risolvere.

Anche nel caso in esame ci si preoccupa tanto di trasmettere i dati dei contatori esistenti ma nessuno pensa a cambiarli totalmente proprio a seguito delle nuove modalità di loro lettura.
La motivazione di questo fenomeno è da attribuire al profondo fosso che separa il terreno dell’acquedottistica da quello dell’elettronica. Ed allora una delle due : o si trova un acquedottista che si intenda di elettronica oppure un tecnico elettronico che conosca la teoria  e la pratica di gestione degli acquedotti. Invece è ampiamente dimostrato che i responsabili degli acquedotti si limitano a pretendere dall’elettronica la risoluzione nuda e cruda dei loro problemi e che gli specialisti interpellati lo fanno senza risalire a monte del punto da definire essendo mancanti della necessaria conoscenza della materia. Nel caso specifico dei contatori è evidentemente mancato il personaggio che abbia saputo coniugare le modalità di lettura dei dati con quelle della loro trasmissione in automatico.
Il vero problema degli acquedotti ovviamente non è questo ma è la diffusione di un modo di fare errato in campi molto importanti.
L’esempio più eclatante, che io ripeto fino alla noia, è quello della regolazione della pressione degli acquedotti che rappresenta una innovazione della massima importanza ma per la cui attuazione si compiono studi avanzatissimi sulle metodologie di calcolo, sulle modifiche da apportare agli acquedotti esistenti ivi compresa la distrettualizzazione che io considero dannosa, ma si trascura l’aspetto fondamentale e cioè la necessità di cambiare i concetti base degli acquedotti italiani abbandonando le soluzioni classiche definite mezzo secolo or sono per passare a nuovi sistemi che vedano gli acquedotti veramente come figli degli impianti di telecontrollo e telecomando

I risultati sono sotto  gli occhi di tutti con acquedotti concepiti su basi sorpassate cui non si pone alcun rimedio fondamentale ma ci si limita ad apportare continue correzioni ad uno schema che continua a persistere inveterato ed indissolubile

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