
Questa nota prende spunto dall’articolo “Chieti, un torrente d’acqua potabile in via Pescasseroli. Erano anni che i cittadini si lamentavano per questo problema che paradossalmente è stato risolto in circa due ore.”
Tento ora di dare una risposta sensata alla domanda del titolo, risposta che non può che essere un netto no! Non è ammissibile che una perdita del genere duri degli anni!. La vera assurdità è insita nel fatto che quello di Chieti non è affatto un caso isolato bensì una consuetudine consolidata, consuetudine che porta la percentuale di perdita degli acquedotti italiani ad avvicinarsi e spesso a superare il 50% ma soprattutto spinge a fare ampie considerazioni sul fenomeno permettendo di capire il perché tutto ciò accade. Ci sono più tipi di causali che vanno da quelle correnti a quelle vere. Le prime trovano un modo molto semplicistico di giustificazione che è il seguente: tutta la colpa va addossata alla mancanza di fondi atti a ripristinare le condotte erose nel tempo. Chi scrive queste note dissente totalmente da questa presa di posizione imputando prima di tutto ai vari gestori di non aver attrezzata la rete della strumentazione atta a rilevare tempestivamente la presenza delle perdite.
La vera e completa modalità di verifica del comportamento della rete si potrà avere quando il sistema di telecontrollo e telecomando sarà in grado di effettuare del tutto automaticamente il calcolo della rete tramite modello matematico e di paragonare, sempre in automatico, i risultati teorici con quelli reali (vedi IL CALCOLO DI VERIFICA DELLE RETI MAGLIATE) ma sussistono ancora difficoltà insormontabili per la sua realizzazione pratica consistenti soprattutto nella determinazione di alcuni elementi importanti come il coefficiente effettivo di scabrezza delle tubazioni, le portate prelevate dall’utenza nodo per nodo ed infine la distribuzione delle perdite occulte. Nel frattempo possono però essere utilizzate modalità diversificate e più approssimative ma sempre in grado di fornire un contributo notevolissimo. Sono ad esempio quelle descritte nell’articolo UNA METODOLOGIA PRATICA DI CONTROLLO IN TEMPO REALE DEL FUNZIONAMENTO DELLE RETI ACQUEDOTTISTICHE consistente in un metodo semplificato per avere sott’occhio la planimetria della rete con una efficace rappresentazione grafica dell’andamento della pressione in tempo reale (vedi figura a lato) mentre nell’art. LA LETTURA AUTOMATICA DEI CONTATORI D’ACQUA DEGLI ACQUEDOTTI si sollecita la sostituzione dei contatori d’utenza con misuratori automatici di nuovo tipo atti a segnalare, oltre che le portate d’acqua consumata, anche la pressione di arrivo alla casa dell’utente.
Ognuno di questi sistemi darebbe modo di scoprire immediatamente il formarsi di nuove perdite e quindi di avviarne la riparazione. La loro sperimentazione ed eventuale messa a punto o correzione si ritiene urgente ed indifferibile onde evitare fenomeni come quello descritto che non sono assolutamente più tollerabili in una società come quella attuale dotata di mezzi avanzatissimi in tutti i campi della tecnica,