L’autore di questa nota, peraltro criticato più volte, da anni sostiene che le torri piezometriche o serbatoi sopraelevati o serbatoi pensili comunque si vogliano chiamare, non sono utili all’acquedotto ma, obbligando la linea piezometrica di rete ad un quota altimetrica fissa, impediscono di razionalizzare il servizio impedendogli di lavorare a pressione di esercizio modulata in funzione del fabbisogno e quindi sono dannosi all’esercizio idropotabile. La funzione che possono assumere è completamente estranea a quella che, a suo tempo, ne ha promosso la costruzione. Sicuramente costituiscono un inutile ingombro e, molto spesso, un pessimo uso del territorio.
Senza che se ne sentisse il bisogno, il recente restauro di un importante serbatoio pensile e gli articoli di stampa che ne descrivono l’ultimo restauro e la bellezza, ne forniscono un’ulteriore prova. Lo conferma lo stralcio di un articolo originale che si allega.

A Milano l’alimentazione idropotabile ha luogo mediante 31 impianti di pompaggio in rete a pressione regolata che costituisce uno dei pilastri fondamentali su cui deve reggere la rete acquedottistica. ( vedi articolo Perché MIlano non ha serbatoi pensili?)