Sto facendo una ricerca su internet e mi imbatto in una figura come quella sottostante.

A mio giudizio proporre una soluzione così concepita significa insegnare agli acquedotti italiani come fare per aver perdite superiori al 50% ed inutili sprechi energetici. Per contrappunto unisco la stessa figura modificata in colore rosso e risultante da esperienza reale di chi ha seguito responsabilmente la gestione di acquedotti.
Si nota facilmente come la soluzione che bisogna propagandare è quella ad immissione diretta in rete a pressione modulata tramite pompe a velocità variabile che esclude nella maniera più assoluta le vasche altimetricamente ubicate in corrispondenza della linea piezometrica e impone che tutte le capacità di accumulo siano invece a terra o comunque in basso. I risultati si vedono chiaramente: minor prevalenza delle pompe e quindi rilevante risparmio di energia elettrica. Pressione in rete elevata solo nei momenti di forte consumo dell’utenza con forte diminuzione in tutti gli altri periodi e soprattutto in quelli notturni da cui derivano meno perdite occulte d’acqua e meno guasti in condotta. Da rilevare come in rete non si raggiungano mai pressioni così elevate come quelle che, durante i periodi di riempimento del serbatoio di estremità, si hanno dalla soluzione classica e puramente teorica e che io dichiaro assolutamente inaccettabile
Ma è quest’idea fissa e stantia che non possa esistere rete di distribuzione che non sia alimentata da vasca di carico che provoca in mè un senso di ribellione, una convinzione fatalista che gli acquedotti italiani, essendo fondati su principi stolti rappresentati banalmente da questo simbolo folle di mille altre gravi inettitudini, non potranno mai riscattarsi da quello stato di inefficienza che li pervade e che viene ogni giorno comprovato da perdite che raggiungono e superano il 50% dell’acqua prodotta e che poi, con la stessa inettitudine, vengono attribuite soltanto alla mancanza di fondi.

Tale idea fissa è comprovata anche in un altro profilo dell’acquedottistica tradizionale classica e presente su internet in allegato a quello sopra riportato. In questo caso è proposto, in analogia con la versione del sottoscritto, il pompaggio diretto in rete ma, ottenebrata la mente dall’idea fissa della vasca di carico, i risultati non cambiano, come si vede dall’ultima figura qui annessa: pressioni inutilmente elevate con tutti i guai che ciò comporta. La soluzione conferma il pompaggio a pressione modulata tramite pompe a velocità variabile secondo il profilo prima indicato in colore rosso.
.
