LA LETTERATURA TECNICA: CONTENUTI IMPORTANTI E DELUSIONI COCENTI

LetteraturaTecnica3Da cultore dell’acquedottistica cerco di procurarmi il maggior numero di testi che trattano la materia, desideroso come sono di documentarmi sui progressi che piovono sempre più numerosi e sempre più innovativi.

I libri che mi interessano sono di due tipologie.

Gli atti dei convegni ed i volumi classici : ambedue trattano esclusivamente gli acquedotti e presentano differenziazioni sostanziali.

Quelli della prima categoria brillano per studi molto avanzati e di grande interesse ma risultano poco utilizzati proprio per la loro funzione di progresso negli studi ma che poco si prestano per usi di normale esercizio.

La seconda serie presenta dei contenuti teorici e pratici importanti anche se alle volte (fatte salve alcune pagine di aggiornamento) risultano essere niente altro che la fotocopia delle precedenti edizioni degli stessi libri denunciando gravi mancanze nella parte che riguarda la tecnologia moderna.

Questi in sintesi stringata quello che constato dalle mie consultazioni.

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La pagina del libro in cui sono ricopiati (giallo) estratti di mie pubblicazioni internet

Ciò che voglio ora segnalare in merito è davvero sensazionale. Il volume “ Moderne tecnologie per gli acquedotti” nel mentre offre buone indicazioni particolareggiate su molti argomenti, come sulla parte elettrica e su quella del calcolo delle reti tramite modello matematico, invece per quanto riguarda  prettamente la tecnica acquedottistica non descrive nulla di nuovo ma ribatte i concetti classici di cui alla seconda categoria che ho prima citato. Senonché alla pagina 136 scoppia una bomba. Improvvisamente inserisce delle rivoluzionarie innovazioni che richiederebbero esse sole degli interi volumi mentre invece occupano lo spazio di poche righe e, sapete come lo fa? Lo fa col metodo del “copia e incolla” riportando righe da mè pubblicate un decennio prima nell’articolo “Telecontrollo e telecomando negli acquedotti ovvero la ragione di una rivoluzione vera e propria.

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Il mio articolo originale ancora visibile su internet nel sito http://www.atratecnica.it

A questo punto sono molte le domande da porsi. Sorvolo sul fatto della copiatura pari e patta delle mie frasi senza avermelo preventivamente chiesto perché ciò appare, ai miei occhi e nonostante tutto, molto positivo come positivi sono tutti i riscontri di quanto da mè pubblicato soprattutto se, come in questo caso, la lettura ed addirittura la copiatura di parte di essi è fatta da eminenti studiosi e professori universitari.

Sono invece svariati gli argomenti che destano la mia meraviglia.

Ne segnalo soltanto uno per l’importanza che, secondo me, riveste. Alle prime righe trasferite con il “copia ed incolla” risulta testualmente: “importante evidenziare la profonda trasformazione che la rete acquedottistica deve subire, nella sua costituzione di base, a seguito dell’avvento dell’impianto di telecontrollo” . Con queste parole e con quelle che seguono viene ammesso il principio che io ho battezzato ( Vedi articolo) con la frase : “acquedotti figli del telecontrollo” ma che, una volta ammesso e ritenuto valido, tale principio richiederebbe ampie spiegazioni le quali nel libro non figurano affatto.

In altri termini viene buttato il sasso ma subito ritratto il braccio affinché non se ne sappia nulla. Io giudico severamente questo modo di scrivere degli acquedotti da parte di veri luminari e professori universitari e quindi confermo qui un mio giudizio più volte espresso: una delle colpe dello stato retrògrado degli acquedotti italiani è da attribuire anche alle mancanze degli insegnamenti universitari.

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