
Sento la necessità di insistere su un argomento fisso correndo il rischio di annoiare il lettore. Ne sono costretto dall’incalzare degli avvenimenti e l’avvicinarsi di un pericolo, già da me preannunciato e per la cui salvaguardia sento la necessità di contribuire .
Scorrendo internet nella ricerca delle ultime novità sull’argomento “lettura automatica dei contatori di acquedotto” scorgo una miriade di interventi di tecnici, di ditte, di gestori di acquedotti che studiano per la realizzazione di sistemi atti allo scopo proponendo soluzioni le più diversificate ed in grado non solo di leggere e trasmettere in automatico i dati dei contatori di vecchio tipo, ma anche di proporre innovazioni sulla registrazione dei dati di lettura, sulla loro elaborazione tesa non solo alla emissione delle fatture di pagamento dell’acqua ma anche a compiere servizi sussidiari come la compilazione di statistiche dei consumi, di segnalazione delle anomalie di consumo dell’utenza e d esecuzione di altre attività analoghe e senz’altro utili senza però uscire al di fuori o al di sopra della mera contabilizzazione di acqua consumata.
Tutto ciò mi convince sempre di più della spaccatura che esiste tra progettisti di apparecchiature per acquedotto e gli addetti alla gestione degli stessi acquedotti.
Nel caso specifico si tratta di una attività svolta esclusivamente da specialisti della meccanica e della elettronica ma che nulla sanno dell’essenza di gestione degli acquedotti: essi devono risolvere il problema della lettura dei contatori e questo fanno non potendo, nella loro attività, andare oltre .
A loro volta i gestori degli acquedotti si accontentano, come è stato fatto anche alla nascita del sistema di telecontrollo e telecomando, di automatizzare le manovre che prima si facevano a mano. In questo senso il problema posto ai progettisti di contatori, si è sempre limitato alla questione di lettura e bollettazione dell’acqua consumata utente per utente.
Quello che accadrà entro breve tempo è sicuramente e soltanto la lettura, trasmissione e bollettazione in automatico dell’acqua consumata dall’utente mese per mese.
Ripeto che questo modo di fare, che si estende alla stragrande maggioranza delle azioni dei gestori, porta a un danno notevole nella costituzione degli acquedotti i quali, fatta eccezione per la funzione di automatizzazione di cui si è detto, dal punto di vista idraulico permangono fondati sugli stessi principi dell’acquedottistica classica, principi oramai in gran parte sorpassati. Anche nel campo specifico di cui si tratta stiamo assistendo all’ennesimo errore non essendo giustificabile che non si approfitti del grande cambiamento di uno dei concetti di base e cioè della modalità di lettura dei contatori, per fare un balzo in avanti di notevole importanza.
In questa sede mi limito a segnalare il fenomeno senza entrare nei particolari ma insisto nel sostenere che questo modo di fare è una delle cause principali dell’arretratezza che (fatti salvi alcuni esempi che se ne distinguono) caratterizza gli acquedotti italiani essendo una prova data dalle perdite occulte in percentuale così elevata da essere giudicata assolutamente inaccettabile.