CONTATORI MULTIFUNZIONE PER LA RINASCITA DEGLI ACQUEDOTTI

Una valvola di ritegno a membrana atta a chiudersi per elasticità propria
Una valvola di ritegno a membrana atta a chiudersi per elasticità propria

Nel gruppo da mè aperto su linchedin e intitolato “Creare contatori mutltifunzione per la rinascita degli acquedotti” è stata pubblicata una nota della prof.ssa Rita Ugarelli, che ringrazio vivamente anche da queste colonne, nota che, pur essendo breve, riesce a dare una rappresentazione esatta dell’importanza e dell’alta qualità dei temi da svolgere, della grande utilità dei risultati pratici che da esso deriveranno ed infine della lunga strada già fatta dalla prof. Ugarelli assieme ai suoi validi collaboratori ottenendo risultati di per sé già da considerare prestigiosi .

Ripetuti testualmente dalla nota Ugarelli queste sono alcuni esempi delle funzioni studiate “aprire la strada ad una nuova generazione di modelli idraulici, in grado di rispondere alle nuove esigenze tecniche. Tali modelli offrono la possibilità di rappresentare realisticamente le perdite idriche in funzione della pressione nonché di simulare strategie di controllo. Tali analisi permettono di studiare l’efficacia e la fattibilità tecnica e gestionale di schemi di controllo remoto di valvole di riduzione della pressione (Pressure Control Valves – PCV) ovvero di pompe a giri variabili (Variable Speed Pumps -VSP), risultato dell’innovazione nel settore ICT per i sistemi idraulici. Il sistema WDNetXL implementa questa nuova generazione di modelli in una piattaforma software nata per il trasferimento tecnologico “just-in-time” delle più recenti innovazioni nel capo dell’analisi, pianificazione e gestione delle reti idriche di distribuzione. “

Per poter intervenire attivamente nel commento di argomenti di così alto rilievo, chi scrive dovrebbe possedere conoscenze che non ha, mi auguro che lo facciano lettori più preparati di mè e quindi atti a dare un fattivo contributo alla discussione.

Una cosa mi sento di poter ugualmente dire grazie alla conoscenza che ho del funzionamento reale degli acquedotti e quello dei modelli matematici, pur di livello molto basso rispetto a quelli in argomento, modelli da mè molto usati a partire dall’anno 1965 quando era il dos a dominare i nostri computer ed io potevo usufruire del  programma Progres compilato dalla CGE francese, programma veramente straordinario per quei tempi ma da non poter nemmeno paragonare con quelli attuali.

Cella contatori d'utenza
Cella contatori d’utenza

La cosa di cui poter parlare riguarda un elemento fondamentale in quanto rappresenta la base di partenza di tutte le determinazioni teoriche e di tutte le modalità di esercizio del servizio acquedottistico ed è specificamente la portata che viene consegnata utente per utente. Come ha scritto giustamente l’autrice della nota, i modelli matematici molto diffusi si riferiscono ad acquedotti da costruirsi ex novo dove si può viaggiare con la fantasia o come minimo accettare delle approssimazioni anche sostanziali. Quando invece, come nel caso in argomento, si opera nelle reti esistenti c’è una realtà che non può essere ignorata e, per restare in tema, ci sono in gioco delle portate, di cui si sa molto poco, e che sono reali essendo composte da due fattori: in primis dall’acqua che realmente l’utente preleva dalla rete e secondariamente da quella che le reti disperdono nel terreno. E’ chiaro che i risultati di un calcolo di verifica della rete sono funzione diretta di dette entità e altresì sono chiare le difficoltà da superare per determinarle. Gli accenni fatti nella nota dimostrano che tali difficoltà sono state superate a prezzo di elaborazioni molto intelligenti e complesse ma che inevitabilmente portano a determinare le portate uscenti dai nodi della rete in maniera sempre approssimata potendo ai nostri giorni disporre di un solo confronto con la realtà che è quello con la portata totale immessa in rete e al massimo di quella di qualcuna delle condotte principali di rete munita di misuratore. In conclusione, nonostante i notevoli progressi dovuti ad eminenti studiosi, i risultati raggiungibili al giorno d’oggi sono inevitabilmente affetti da approssimazioni di una certa entità.

Giunto a questo punto non posso che affermare che il solo modo per arrivare a risultati buoni è dato dalla installazione di nuovi contatori multifunzione che costituisce l’oggetto precipuo del  gruppo linkedin ed anche di questo sito, e che risulta anch’esso compreso nella ricerca di cui alla nota della prof.ssa Ugarelli.

Io credo fermamente che, se gli acquedotti saranno presto dotati dei contatori multifunzione di cui ho spesso trattato nel sito, cambieranno molte cose nel sistema acquedottistico a partire dalle modalità di costruzione e gestione del modello matematico per arrivare all’acquedotto vero e proprio in tutte le sue svariate componenti. Si tratterà di una vera e propria rivoluzione promossa dal fatto che finalmente sarà noto un elemento fondamentale e cioè il funzionamento effettivo e dettagliato delle reti degli acquedotti.

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