
In figura è rappresentato il grafico dei livelli da impostare nel serbatoio di compensazione settimanale per garantire che esso esegua la compensazione giornaliera ed anche quella settimanale delle portate il che ha luogo, del tutto automaticamente, imponendo i livelli di invaso definiti dalla curva in colore rosso. Tutti i dettagli possono essere letti dall’articolo “La compensazione plurigiornaliera ottimale..”
Osservando il grafico settimanale dell’esempio viene da chiedersi: è corretto mantenere il serbatoio quasi vuoto per gli ultimi tre giorni di mercoledì, giovedì e venerdì?. E se il sabato successivo avesse da presentarsi una notevole richiesta d’acqua e non ci fosse l’aumento della disponibilità in maniera analoga ai primi due giorni della settimana di cui al grafico?

Bisogna innanzitutto ricordare la differenza esistente tra serbatoi di accumulo e serbatoi di compensazione. Esempio classico della prima tipologia sono i laghi artificiali realizzati tramite dighe di ritenuta il cui scopo è accumulare tutte le acque di pioggia del bacino imbrifero in modo da conservarle e poterle utilizzare in periodi molto lunghi. Quindi prerogativa di questi invasi è la raccolta di tutta l’acqua disponibile. Totalmente diversa la destinazione dei serbatoi di compensazione giornaliera o plurigiornaliera degli acquedotti la cui funzione principale è limitare al massimo il prelievo dalle fonti senza tuttavia penalizzare l’utenza anzi essendo in grado, grazie all’acqua antecedentemente accumulata in serbatoio, di fronteggiare le punte di consumo. Il sistema dovrà prelevare dalle fonti una portata di valore costante, il più basso possibile e corrispondente alla media del periodo prefissato di compensazione esclusi pertanto i prelievi di punta ma in ogni caso sufficiente per far fronte ai fabbisogni reali. La difficoltà consiste nel determinare in anticipo quali saranno le richieste della rete e quindi la portata media da prelevare per tutto il periodo e sufficiente per raggiungere lo scopo prefissato. In ogni caso resta esclusa la captazione in funzione della disponibilità totale come avviene per i serbatoi di accumulo prima citati.
Immaginiamo che la fonte sia costituito da un impianto di potabilizzazione di acqua da fiume. Normalmente la gestione risulta orientata verso una produzione atta a mantenere il serbatoio verso il suo massimo invaso considerando che sia questa una importante regola di sicurezza del servizio. Ove non si voglia procedere con il metodo di cui all’articolo “La compensazione plurigiornaliera ottimale..” che si basa nell’imporre i livelli del serbatoio ma che non è ancora stato sottoposto a prolungate verifiche di funzionamento, visto e considerato che il miglior modo di esercizio dell’impianto di potabilizzazione è quello a portata costante e vista l’incertezza dei consumi futuri, le regola è quella di produrre una portata leggermente esuberante che tenda piano piano a riempire il serbatoio. Giunti al massimo invaso viene ridotta la produzione dell’impianto che si stabilizzerà su una portata costante ma atta ad apportare al serbatoio un modesto svaso alla cui fine si tornerà alla precedente produzione maggiorata. In realtà si stabilizza un ciclo ripetitivo con la potabilizzazione a periodi di alta portata alternati ad altri più bassa la cui durata è funzione dell’andamento dei consumi dell’utenza ma che non costituisce senz’altro un modo corretto di gestione essendo il serbatoio sempre pieno o quasi pieno nella maggior parte delle giornate annue con la sola eccezione delle poche giornate a consumi elevatissimi durante le quali l’invaso svolgerà appieno la compensazione.
Bisogna rilevare come la vera funzione del serbatoio giornaliero è svolgere la compensazione delle portate per tutto l’anno accumulando la notte sia in giorni di grande consumo d’acqua sia in quelli di consumi al minimo mentre per quello plurigiornaliero è quella di accumulare nei giorni di portata eccedente i consumi per far fronte ai successivi giorni di scarsa produzione delle fonti. Ciò può aver luogo soltanto imponendo al serbatoio di svuotarsi e riempirsi con criteri scelti in base all’andamento statistico e di previsione della disponibilità delle fonti e di consumo dell’utenza come spiegato nell’articolo citato.
Quelle che si vogliono qui far risaltare sono le diverse modalità di concepire l’invaso dei serbatoi di accumulo d’acqua potabile che, nella maggioranza dei casi, hanno un’unica errata mira che tende a mantenere in continuità il serbatoio al suo massimo livello il che non costituisce affatto una modalità corretta e funzionale.
Non si può che arrivare ad una unica conclusione che vede in tutti i campi della tecnica vera la necessità di applicare modalità di esercizio intelligenti che non si fermano alla sola cautela, alla sola messa in di sicurezza di un servizio ma ne approfondiscono i problemi e li risolvono utilizzando le grandi possibilità offerte dalla moderna tecnologia. Nel campo specifico dei serbatoi degli acquedotti diventa essenziale la opportuna predisposizione dei loro riempimenti e successivi svuotamenti.