INQUINAMENTO LAGUNA DI VENEZIA

il pensatoreLe motivazioni per cui io ritengo impossibile venga risolto l’inquinamento della laguna di Venezia sono molte. In questa nota ne presento un parziale elenco ordinato in senso decrescente per importanza.

Per primo tratto i problemi della fognatura comunale ed in anteprima quello degli scaricatori di piena i quali, come accade in ogni corretta fognatura di tipo misto come è quella di Mestre, in periodo di piogge intense potrebbero scaricarsi direttamente nei fiumi o nei canali a condizione che le acque reflue di fogna fossero sufficientemente diluite per potervi essere accettate. In questo senso ritengo che gli scaricatori di Mestre, sia se funzionanti direttamente a gravità e sia a sollevamento meccanico, non siano atti a garantire assolutamente la prescritta diluizione a causa della loro specifica costituzione risalente ad una ventina di anni addietro ed in realtà essi scarichino nei canali e quindi in laguna acque sicuramente inquinate.

Il secondo elemento riguarda le acque di fognatura in quanto  tutti quegli esempi di sistema separativo, che si sono costruiti negli ultimi anni, non risulterebbero muniti in modo organico di vasche di prima pioggia o comunque di sistema di trattamento per cui le acque bianche vengono nella loro totalità scaricate fin dall’inizio nei canali senza il trattamento di quelle di prima pioggia che, come ben noto, sono particolarmente inquinate.

Campalto da dismetterePoi ci sono i problemi mastodontici che, a quanto mi risulta, non sono trattati nel modo che la loro imponenza imporrebbe. Parlo degli enormi, smisurati e per di più colpevolmente incogniti volumi d’acqua che dovrebbero arrivare all’impianto di Fusina per esservi depurati e scaricati in mare aperto tramite la esistente condotta sottomarina lunga decine di chilometri. Si tratta in dettaglio delle acque reflue oggi trattate all’impianto di depurazione di Campalto, impianto che dovrebbe essere dismesso ma non si sa se ciò avvenga per davvero, si tratta inoltre delle acque della fognatura del Lido di Venezia che dovrebbero arrivare anch’esse a Campalto, di quelle della riviera del Brenta e soprattutto di quelle di drenaggio dei marginamenti delle macro isole della zona industriale . In totale si tratta di quantitativi smisurati di cui non si parla mai nelle sedi appropriate. Per rendersene conto basterà dire che fino al giorno d’oggi si sono spesi circa 780 milioni di euro per costruire i marginamenti che sono già dotati delle condotte di drenaggio della falda freatica poiché essa non dovrebbe più scaricarsi in laguna essendo inquinata dalle peggiori sostanze che si possano immaginare, sostanze presenti nel riporto di materiale di scarto fatto dalle industrie di Marghera occupando grandi territori lagunari per ricavarvi le aree industriali stesse. Io credo che il drenaggio della falda freatica di tutta la zona industriale di Marghera, da solo, rappresenti un quantitativo così elevato di acqua da recapitare a Fusina da mettere in crisi la depurazione ed anche le possibilità di scarico in mare aperto tramite la condotta già costruita.

MarginamentoPalancolata
Esempio di marginamento delle macro isole della zona industriale di Marghera

La domanda che mi pongo è la seguente: ma si è tenuto conto nel dimensionamento delle ultime opere di fognatura delle enormi portate che vi arriveranno, oppure quelle sopra riportate sono solo false notizie anche se figurano in moltissime relazioni ufficiali ?

Un altro elemento da non sottovalutare riguarda l’aumento di quota altimetrica della falda freatica di Mestre che avrà luogo quando e se saranno finiti i marginamenti di Marghera. Ho già indicato nel mio articolo allagamenti mestre – la riprova di un grave pericolo”   che la  maggior altezza  che si riscontrerà nella falda di Mestre rispetto alla quota attuale si calcola ammonterà a circa 1,50 m il che significa, oltre ai probabili danni alla città, anche sommergere di un paio di metri la rete fognaria di Mestre sotto acque esterne che penetreranno in chissà quale grande portata nelle condotte colabrodo stesse contribuendo ulteriormente a mettere in crisi l’intero sistema fognante.

PlanimRetromafrgibamento
Planimetria dei retromarginamenti della zona industriale di Marghera

In definitiva, tenute presente le grandi difficoltà che comunque presenta il territorio di Mestre per la raccolta, collettamento, depurazione ed infine scarico nel recipiente finale delle acque reflue e di quelle di pioggia, chi scrive ritiene che sussistano problemi particolarmente difficili e che ha voluto mettere in rilievo con questa nota augurandosi di leggere presto che molti di essi sono inesistenti o di scarso rilievo mentre si è già tenuto conto di tutti gli altri effettivamente esistenti come pure di altri elementi da mè non citati per la mia insufficiente preparazione e conoscenza. Quello che giudico severamente è l’eventuale silenzio sugli argomenti citati e che già si protrae da un decennio,

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