ACQUEDOTTI PIACEVOLMENTE INTERESSANTI – QUINTA SERIE


Il sapere non è necessariamente noioso. E quando il sapere è divertente, non vuol dire necessariamente che sia “superficiale”, anzi è motivante e permette di apprendere e insegnare con efficacia

SerbatoioPensile
Un serbatoio molto bello, peccato che non contenga, da anni, nemmeno una goccia d’acqua

Il serbatoio pensile è, per antonomasia, il simbolo rappresentativo degli acquedotti e, oltre a questo occupa una parte importante dei panorami di pianura dove svetta al di sopra degli edifici.
Non c’è testo di acquedottistica che non riporti un serbatoio pensile in copertina.

Per molti decenni tale struttura ha rappresentato un elemento indispensabile per il buon funzionamento degli acquedotti vantando molti pregi che vanno dalla interruzione della continuità idraulica fra opere di adduzione e quelle di distribuzione per arrivare a quella di costituzione di una riserva preziosa di acqua potabile la quale, trovandosi in alto, ha la proprietà e la sicurezza di intervenire nell’alimentazione della rete in caso di fuori servizio per le cause più svariate e tutt’altro che rare. Infine, grazie ad essa, ha luogo la indispensabile compensazione delle portate distribuendo di giorno il volume idrico accumulato la notte precedente.

Voler sostenere, come fa da anni il sottoscritto, che si tratta invece di una struttura che procura più danni che benefici, è il modo di attirare su di sé le riprovazioni di una schiera infinita di tecnici e di gestori acquedottistici.

E’ sicuramente molto facile dimostrare come l’ultima affermazione sia falsa in quanto l’azione di compensazione operata dai pensili è limitatissima nel tempo ed avviene sono in casi particolari poiché per la stragrande maggioranza delle giornate annue che sono caratterizzate da bassi comnsumi dell’utenza, il serbatoio pensile medesimo si mantiene pieno o quasi pieno e quindi non effettua alcuna compensazione.

Grafico del giorno di massimo consumo
Grafico del giorno di massimo consumo. La linea blu rappresenta la portata immessa in rete e, non essendo costante, è la dimostrazione che i tre serbatoi pensili non compiono la compensazione totale delle portate. In colore celeste chiaro sono indicati i livelli di tre serbatoi pensili inseriti in rete

Ma non è questo l’inconveniente più grave. L’effetto da esso esplicato, e che viene ancor oggi erroneamente scambiato con il suo pregio principale, è proprio quello di fissare la pressione della rete in maniera inequivocabile e immodificabile su un valore costante facendo perdere quello che deve costituire un vantaggio notevolissimo e cioè il funzionamento della rete a pressione variabile e regolata intelligentemente dall’impianto di telecontrollo telecomando. Non mi soffermerò sulla regolazione della pressione di esercizio della rete di distribuzione perché, vista la sua capitale importanza, ho scritto a lungo nei vari articoli del sito, mi limiterò qui a sostenere soltanto, che il fornire l’acqua minuto per minuto ad un valore dipendente dall’uso che ne viene fatto è l’elemento principale del sistema acquedottistico presentando molti vantaggi tra cui si deve nominare la soddisfazione delle richieste idropotabili e soprattutto di quelle di forte portata come sono ad esempio quelle degli idranti che si aprono in caso di incendi. Oltre a ciò non si può passare sotto silenzio la economia d’acqua per le minori perdite e minor consumo di corrente elettrica di sollevamento dovuta alla diminuzione di prevalenza di pompaggio che si ottengono al tempo stesso  abbassando di notte la pressione di rete.

E’ questa la ragione per la quale centinaia di serbatoi pensili sono già stati demoliti e sostituiti da un diverso e migliore metodo di alimentazione delle reti di distribuzione dell’acqua potabile.( Cliccare per vedere lo spettacolare film di alcune demolizioni )

Un’altra abitudine consolidata e che viene normalmente ed erroneamente considerata una ottima modalità di esercizio degli acquedotti, riguarda la regolazione dei serbatoi di accumulo di grande capacità che si trovano a terra e che viene generalmente fatta ” a livello massimo” nel senso che la immissione in serbatoio viene fermata o ridotta solo quando il serbatoio è pieno obbligandolo quindi a recepire tutta la massima portata in arrivo. Logicamente il gestore si sente più al sicuro quando ha gli invasi al loro massimo livello mentre è facile dimostrare come la funzione del serbatoio è completante diversa dovendo contemplare, in qualsiasi condizione di esercizio durante l’annata tipo, il suo svuotamento durante i periodi di punta per riempirsi in quelli di alta produzione delle fonti rispetto alla richiesta idrica. Tutto ciò risulta eclatante soprattutto nei lunghi periodi dell’anno in cui persistono richieste idropotabii più basse della norma : si riscontrerà un funzionamento del tutto anomalo delle fonti e delle condotte di adduzione destinate a restare inattive durante la notte ed i periodi di bassi consumi con un forte incremento nel resto del tempo disattendendo in pieno le prescrizioni di legge e quelle della buona tecnica che impongono un funzionamento a portata costante e corrispondente alle portate medie.

Organizzare le strutture dell’acquedotto in modo da poter imporre i livelli che sono indicati nei seguenti grafici significa operare una vera rivoluzione del servizio idropotabile diminuendo sensibilmente le perdite occulte di rete, migliorando la captazione delle fonti ed economizzando sulle spese di sollevamento meccanico dell’acqua: tutto ciò senza grandi impegni di spesa basta solo sostituire i trogloditici sistemi oggi in atto con il totale asservimento delle apparecchiature al telecontrollo e telecomando automatico.

GRAFICOGIORNALIERO
Grafico dei livelli da imporre ai serbatoi di compensazione giornaliera
Grafico dei livelli da imporre in un serbatoio di compensazione settimanale
Grafico dei livelli da imporre ai serbatoi di compensazione settimanale.  In nero il livello medio giornaliero, in rosso quello istantaneo