Il sapere non è necessariamente noioso. E quando il sapere è divertente, non vuol dire necessariamente che sia “superficiale”, anzi è motivante e permette di apprendere e insegnare con efficacia

Si descrive il comportamento usuale dei serbatoi pensili allo scopo di far rilevare alcune incongruenze poco note sia agli studiosi di acquedottistica e sia ai gestori di servizi idropotabili ma che incidono profondamente sul servizio stesso. L’opinione corrente stabilisce che, allorché un serbatoio pensile ha due caratteristiche fondamentali e cioè in primis un volume utile sufficiente per coprire le punte di consumo ed in secundis quando è posto ad una quota corrispondente alla linea piezometrica di rete, allora il serbatoio medesimo provvede a intervenire coprendo, grazie al volume d’acqua accumulato, la differenza di portata tra quella media giornaliera ed i consumi di punta. Si tratta di un principio teorico che viene completamente contraddetto daIla realtà di una produzione che non riesce mai a mantenere una portata di valore corrispondente a quella media giornaliera mentre i serbatoi pensili si trovano nell’impossibilità di svolgere compiutamente la compensazione delle portate. Una efficace rappresentazione grafica del fenomeno descritto viene data dal raffronto della situazione teorica della figura n. 1 con quella reale determinata al modello matematico di cui alla figura 2. Si notano :
Nella figura 1 la linea spezzata rossa dell’andamento giornaliero del consumo dell’utenza e quella orizzontale a punto e tratto di colore magenta della portata media giornaliera puramente teorica. Tali elementi darebbero ad intendere che i serbatoi pensili accumulando durante la notte sarebbero in grado di far fronte con precisione alle punte di consumo consentendo un comportamento ideale della produzione che mantiene costantemente una portata corrispondente esattamente a quella media giornaliera. Si tratterebbe quindi di un esercizio perfetto dove tutti i componenti volgono razionalmente il loro compito.

Ben diversa la situazione rappresentata dalla figura 2 dove è indicato il funzionamento del giorno di massimo consumo della rete non più teorico ma realistico essendo stato definito in tutti i suoi particolari da una nutrita serie di verifiche dinamiche fatte con modello matematico . Vi figurano in colore celeste chiaro gli andamenti dei livello dei tre serbatoi pensili ed è messo in rilievo il fenomeno eclatante contrassegnato con una zona abbastanza estesa di colore celeste dalla quale risulta evidente che i tre serbatoi pensili cominciano a svuotarsi troppo presto la mattina dissipando inutilmente una notevole parte del volume accumulato la notte, volume che va ad alimentare la rete nel periodo di tempo in cui la portata dei consumi è addirittura inferiore a quella media giornaliera per cui il lavoro svolto dai serbatoi medesimi potrebbe benissimo esser soddisfatto direttamente dalla produzione. In altri termini nel periodo che và dalle 6 alle 9 circa i serbatoi dovrebbero essere artificialmente chiusi evitando la inutile perdita di acqua accumulata che invece dovrebbe essere conservata nell’invaso per poterla utilizzare durante i successivi consumi di punta.
Nella stessa figura n. 2 allegata è riportata anche la linea color blu che indica l’andamento delle portate che l’impianto di produzione riesce ad immettere in rete. Si constata lo scostamento rispetto alla portata media prima supposta con evidenti valori inferiori nelle prime ore del mattino quando i consumi sono più elevati e portate più alte nel pomeriggio quando la richiesta sarebbe più bassa.

La conclusione è evidente: bisogna abbandonare i concetti di base per adottare i moderni criteri molti dei quali sono ripetutamente descritti nei capitoli del sito. Questo assunto può essere efficacemente rappresentato dal raffronto tra i due schemi seguenti che si riferiscono ai due modi di alimentare un centro abitato con lo schema classico e con quello intelligente e moderno.
Si constata come nel primo profilo, rappresentante un acquedotto di tipo classico, la produzione dei due campi pozzi, siti in posizione contrapposta rispetto al territorio da servire , viene immessa in due serbatoi pensili di compenso giornaliero che grazie al loro carico idraulico alimentano la rete di distribuzione ma con i risultanti poco razionali di cui si è detto e con pressioni di consegna dell’acqua inadeguate.

Nel secondo profilo l’acqua di ambedue i campi pozzi viene immessa in un unico serbatoio di compensazione sotterraneo ubicato in posizione baricentrica ed in grado di consegnare l’acqua a pressione regolata in funzione dei fabbisogni dell’utenza e quindi pressione alta soltanto durante i prelievi di punta mentre quando i consumi sono bassi e soprattutto la notte la pressione si abbassa. I risultati che si ottengono vanno da una diminuzione delle perdite occulte ad una economia nel consumo energetico di sollevamento dell’acqua pompata.