LA MODERNA RAZIONALIZZAZIONE DELLE RETI D’ACQUEDOTTO

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Schema della rete tradizionale

Lo schema idraulico riportato a lato e ricavato dall’articolo ” Ottimizzazione dei sistemi di sollevamento in livello e in portata nell’ottica del risparmio energetico e conservazione delle risorse idriche”. Di Cesare Pallucca, rappresenta un acquedotto che, come risulta dal titolo, possiede le migliori caratteristiche di ottimizzazione dei sistemi idropotabili. Di fatto vi sono rispettati tutti i canoni classici della letteratura tecnica e che all’università vengono insegnati ai futuri ingegneri ed inoltre impiegate le nuove pompe a velocità variabile  che rappresentano una vera e positiva rivoluzione del sollevamento dell’acqua degli acquedotti.

Nel mio precedente articolo ACQUEDOTTI – ESEMPI E POMPOSE AUTO CELEBRAZIONI ERRONEE avevo descritto le notevoli migliorie che si potrebbero apportare ad un acquedotto come quello descritto e  magnificato su internet come acquedotto ideale. Le migliorie da me proposte le quali, nonostante presentino un impegno tecnico ed economico tutt’altro che difficoltoso risultano poco apprezzate, si riferivano soltanto alla rete di distribuzione da alimentarsi in maniera totalmente diversa da quella del progetto stesso cioè non tramite vasca di carico o torrino piezometrico come viene chiamato nel progetto medesimo, ma con immissione diretta in rete a pressione regolata ed offrono , come risulta dal mio articolo citato, dei vantaggi notevoli sia in termini di economia di esercizio che di migliore risultato nella distribuzione idropotabile

Riprendo ora l’esempio per indicare un’altra notevole miglioria che riguarda questa volta le opere di captazione e di compensazione della portata dell’acqua di falda.

Nell’esempio dell’ing. Pallucca si prevede di utilizzare i non meglio precisati avviatori statici che presumibilmente provvedono a fermare le pompe a serbatoio pieno ed a rimetterle in sequenza in moto quando il livello cala. A mio avviso anche questa disposizione che viene descritta come una modalità ottimale di esercizio effettivo dei serbatoi di compenso degli acquedotti, risulta consigliabile solo in particolari e limitate condizioni di funzionamento mentre nella situazione che si presenta con la maggior frequenza risulta senza dubbio non adeguata. Si tratta infatti di un metodo di regolazione che tende sempre a mantenere i serbatoi al loro massimo riempimento, e che va bene nei giorni di consumo elevato ma durante tutte le altre giornate di consumi normali o addirittura inferiori alla media, provoca un funzionamento anomalo dei serbatoi stessi che, visto il diminuito fabbisogno dell’utenza, resteranno al loro massimo livello per tempi lunghissimi e quindi rinunciando ad adempiere al loro compito precipuo che consiste nell’effettuare sempre una razionale compensazione delle portate utilizzando di giorno i volumi d’acqua accumulati nella notte onde coprire le punte diurne di consumo. In realtà si verifica invece che in dette giornate di bassi consumi tocca interamente gli impianti di produzione di mantenere una portata variabile e cioè bassa durante la notte e più elevata nelle ore diurne con tutti i problemi che un funzionamento del genere provoca.

La soluzione che viene qui propugnata prevede, assieme alla immissione in diretta in rete a pressione regolata già spiegata nell’altro articolo, di concentrare la compensazione nel serbatoio a terra di arrivo dell’acqua dai pozzi e dal quale pescano le pompe a velocità variabile con una particolare modalità di regolazione che sostituisca quella che tende ad avere il serbatoio sempre al massimo livello di cui tratta l’esempio in oggetto.

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Diagramma dei livelli imposti nel serbatoio di compensazione giornaliera

Lo scopo di riuscire ad utilizzare in tutte le giornate dell’annata tipo e quindi anche nei giorni di basso consumo, tutto il volume accumulato durante la notte riuscendo in tal modo ad emungere dai pozzi una portata che si avvicina a quella media giornaliera, viene raggiunto installando, come meglio spiegato nell’articolo “La regolazione dei serbatoi di compenso degli acquedotti” un’apparecchiatura automatica che mantenga pedissequamente e di minuto in minuto il livello del serbatoio alle quote previste nel diagramma giornaliero dei consumi all’uopo predisposto e comunque modificabile sulla base dei risultati effettivi di esercizio. Ad esempio prefissando e memorizzando nell’apparecchiatura di regolazione il grafico riportato nella figura a lato si impone al serbatoio di riempirsi ogni giorno dalle ore 1 alle ore 6 per iniziare svuotarsi dalle ore 7 per poi proseguire con una determinata cadenza durante tutte le giornate di funzionamento. Come si è potuto constatare in esercizio reale di acquedotti aventi serbatoi di compensazione regolati secondo le modalità descritte, si ottiene il notevole vantaggio di far produrre ai

Esempio di raffronto tra portate diurne e notturne prodotte in funzione della produzione giornaliera
Esempio di raffronto tra portate diurne e notturne prodotte in funzione della produzione giornaliera

pozzi una portata che in tutte le giornate sia a basso che ad alto consumo totale  mantiene un valore pressoché costante durante tutto il ciclo delle 24 ore e con una maggiorazione più meno lieve a seconda del totale consumato nell’intera giornata ma comunque sempre più elevata nelle ore notturne rispetto a quelle diurne il che rappresenta un ulteriore beneficio essendo facilitata e più economica la produzione notturna rispetto a quella diurna. (vedi grafico a lato)

A conclusione della nota si ribadisce come le due modalità di funzionamento delle reti acquedottistiche sopra indicate rappresentano dei vantaggi notevoli che unite a quelle già indicate in un precedente articolo costituiscono un notevole bagaglio che dovrebbe adottarsi in molte realtà acquedottistiche

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