Le vigenti leggi sulla gestione delle acque impongono la costituzione di reti di interconnessione degli acquedotti italiani allo scopo di formare degli organismi ad ampio raggio che razionalizzano tutto il sistema idropotabile italiano, organismi che stanno via via formandosi. Per rendere un’idea esatta dei problemi e delle soluzioni riporto alcuni dettagli dell’operazione in corso di svolgimento nel veneto.
“Lo Schema acquedottistico del Veneto Centrale è parte del Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto (Mosav), con il quale si prevede l’interconnessione degli acquedotti alimentati dalle falde del Medio Brenta, dalle falde e dalle acque superficiali del Sile, dalle acque superficiali dell’Adige e del Po in un unico schema che massimizzi l’utilizzo delle acque di falda pedemontana, di produzione più economica e di migliore qualità.”
Aggiungo anche la planimetria generale ed indicativa della riorganizzazione degli acquedotti del Veneto redatta posteriormente al MoSAV ( modello strutturale acquedotti veneto ) dal cui esame si possono trarre utili ragionamenti. Vi si arguisce chiaramente che riguarda il collegamento idraulico razionale di un’area Veneto-Friuli vastissima che parte a est dal fiume Tagliamento per arrivare ad ovest al Lago di Garda e comprende in particolare le province di Verona, Vicenza, Rovigo, Treviso Padova e Venezia. Le conclusioni che si possono immediatamente trarre sono duplici. In primo luogo si tratta di un evento della massima razionalità ed importanza, In secondo luogo balzano prepotentemente agli occhi le difficoltà tecniche che una soluzione razionale di questo genere comporta.
È da supporre che, nel mentre lo scopo primario sarà senz’altro quello di addurre a tutti gli acquedotti collegati in rete la portata d’acqua che figura in internet nella tabella allegata alla alla planimetria, acqua prelevata dalle fonti opportunamente scelte, sicuramente fa parte del programma anche l’azione opposta in base alla quale ciascun acquedotto dovrà a sua volta mettere a disposizione della rete la portata d’acqua di soccorso ad eventuali acquedotti in difficoltà.